mercoledì 27 ottobre 2010

End of the Storm

Come certo avrete letto sui siti internet dedicati al mercato fumettistico d’oltreoceano, la DC Comics ha iniziato una ristrutturazione societaria tesa a svecchiare l’ottuagenario colosso editoriale per meglio competere con i principali concorrenti. Ecco quindi lo spostamento di tutte le divisioni cine-televisive e video ludiche a Los Angeles dove il trend del momento, il cinefumetto, la fa da padrone e, soprattutto, la Marvel continua a inanellare successi cinematografici. Praticamente, la Warner ha deciso che è arrivato il momento di sfruttare al meglio l’enorme bagaglio di personaggi prima che la Disney metta in campo tutta la sua potenza per fare altrettanto con gli eroi Marvel che, in questo momento,sono appaltati un po’ a tutte le grandi case cinematografiche.
Intanto anche la divisione fumetti, confermata nella sede di Broadway a New York, va incontro ad una seria ristrutturazione e oltre all’etichetta online ZUDA ne fa le spese la WILDSTORM, l’etichetta fondata da Jim Lee in seno all’Image nel 1992 e successivamente venduta alla DC nel 1999. Spiace dirlo, ma da alcuni mesi era abbastanza inguardabile la parte di anteprime a loro dedicata da Previews, ormai spiccavano solo le licenze dai videogiochi e dai telefilm mentre la sezione dedicata al universo supereroistico creato da Jim Lee e dai suoi collaboratori andava avanti per inerzia dimentica dei fasti del passato.
Sì, perché tra le sotto-etichette create dai fondatori dell’Image la Wildstorm era sempre stata la più attiva, sfornando delle vere e proprie pietre miliari che hanno portato il fumetto supereroistico verso nuovi orizzonti. Sarebbe impossibile non citare Authority tra i principali fattori di cambiamento nell’approccio degli sceneggiatori ai supereroi ma sarebbe altresì impossibile non citare Planetary, Astro City, Sleeper, Global Frequency, ExMachina, l’intera linea ABC che riportò Alan Moore al fumetto meanstream consentendogli di sfornare quel piccolo capolavoro che è Promethea o quell’idea semplice ma in definitiva geniale che è League of Extraordinary Gentlemen. Ma non voglio dimenticare i successi considerati oggi minori ma che all’epoca furono una vera tempesta per il mercato come la linea Cliffhanger o GEN13 di Campbell che ridefinì il genere “super-giovanilistico” . Non voglio dimenticare nemmeno la linea Homage che fu per alcuni anni la casa di quei progetti creator-owned che poco si integravano con le realtà preesistenti quali Vertigo e Dark Horse ma che seppero creare un nuovo approccio ad un fumetto che fosse di alta vendibilità, con creatori di ottimo livello ed ampiamente “entertaining” direbbero gli americani, facendo emergere anche serie già esistenti ma considerate di nicchia come Strangers in Paradise e The Maxx.
“E quei personaggi ora che fine faranno?”vi starete chiedendo. Non temete, come preannunciato su 52 l’universo Wildstorm è Terra 50 del multiverso DC quindi, prima o poi, ritorneranno anche loro, appena troveranno un’idea che valga la pena di essere raccontata con quei personaggi. I tre guru della DC, DiDio, Johns e Jim Lee, lo danno per certo, questi personaggi avranno ancora una lunga vita editoriale ma non posso non rimpiangere un po’ di quella verve che la Wildstorm portò al mercato USA nel decennio che va concludendosi.
Ma mentre un universo fumettistico si congeda ce n’è un altro che si affaccia sul mercato.
Nel 1939 Martin Goodman fondò la Timely Comics che si evolse prima in Atlas Comics e poi in Marvel Comics, poi nel 1972 vendette la proprietà della Marvel e tenne per sé quella parte che era Atlas conservando un nutrito bagaglio di personaggi ampiamente sfruttabili che ebbero una breve vita editoriale negli anni ‘70 come Atlas/Seaboard Comics. Oggi il nipote di Goodman decide di riportare in vita la Atlas e si prepara a lanciare le prime due testate avvalendosi per i testi del navigato J.M DeMatteis che fungerà da editor per la casa editrice, gli auguriamo buona fortuna e speriamo di non assistere ad un’altra debacle come quella della Crossgen di Mark Alessi, i cui sogni di gloria sono ormai in avanzato stato di decomposizione.

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