martedì 2 marzo 2010

o'prevs marzo 2010


Il COMICS JOURNAL è la prima rivista di critica fumettistica americana. Nata nella seconda metà degli anni ‘70 dalla mente di Gary Groth con l’ambizione di elevare il livello della discussione critica sul fumetto, in quanto forma d’arte, in un mercato nel quale ancora veniva considerato prodotto per pre-adolescenti o compendio alle pagine dei quotidiani. Negli anni si è fatto carico anche di istanze scomode, come quella di Kirby nei confronti della Marvel, e attirandosi accuse di snobbismo per la sua propensione a decantare le lodi solo di fumetti misconosciuti al panorama americano. In realtà Gary Groth ha sempre sbandierato l’indipendenza della sua rivista anche nei confronti delle successive Wizard e Comics Buyers Guide ritenute, dall’intransigente Groth, troppo vicine ai grandi editori e quindi obbligate a parlarne bene.
Tra i vari articoli di critica e recensione il punto forte del Comics Journal sono sempre state le interviste ai grandi autori del fumetto, lunghissime interviste, approfondite e mai banali, nelle quali Groth e i suoi collaboratori affrontavano, con l’autore di turno, argomenti che esulavano dai soliti ”dove trova l’ispirazione?” o “progetti per il futuro?” toccando temi anche scomodi o politicamente rilevanti. Ricordo ancora con nostalgia il numero dedicato al centenario del fumetto in cui i più grandi autori americani, e parlo di gente come Crumb, Spiegelman, Carl Barks o Charles Shultz, stilavano la classifica di quelli che, a parer loro, erano i fumetti più importanti del secolo.
Proprio recentemente il Journal ha toccato quota 300 e lo ha fatto festeggiando con un numero pieno di discussioni a due, mettendo a confronto un veterano con un nuovo e promettente autore del fumetto anglosassone. E quindi ecco Howard Chaykin confrontarsi con Ho Chi Anderson oppure Dennis O’Neil e Matt Fraction, Art Spiegelman e Kevin Huizenga. Tra le numerose discussioni presenti mi ha molto colpito quella tra Dave Gibbons e Frank Quitely. Il primo, entrato nel mondo dei comics dalla porta laterale come letterista, si è fatto strada fino a diventare uno dei più noti autori britannici, oltre ad essere il coautore di Watchmen è anche un pioniere dell’uso del computer nella realizzazione dei fumetti, mentre il secondo è, complice Grant Morrison, il volto più noto del british power nel mercato dei comics avendo nel proprio bagaglio tutta una serie di Eisner Awards per All Star Superman.
Oltre che su fonti d’ispirazione, metodi di lavoro e sulla strabiliante velocizzazione che l’ingresso delle nuove tecnologie ha apportato al lavoro di disegnatore mi sembra interessante il discorso che i due autori hanno affrontato trattando il tema della figura dell’editor, ovvero quel supervisore che fa da tramite tra la casa editrice e gli autori. Entrambi gli autori convengono che la figura dell’editor si è radicalmente modificata nel tempo, se all’inizio il suo compito era principalmente di tutelare i personaggi ed il loro ambiente, in modo che nessun autore potesse stravolgerne l’essenza, nel tempo l’editor è diventato più una sorta di “coach” che spinge gli autori a realizzare il nuovo blockbuster. Se da un lato Gibbons, che in parte si assume la responsabilità di aver portato con Watchmen a questo tipo di comportamento, lamenta la difficoltà di aver a che fare con la Marvel, dove l’editor medio ha un terzo della sua età, Quitely può cantare le lodi degli editor DC che in effetti difendono le proprietà della Warner Bros e possono ancora rappresentare quel tipo di editor del quale Gibbons sente la mancanza. In realtà la questione di fondo è che, se in passato i grandi editor del fumetto americano, ed il primo nome che mi viene in mente è quello del mitico Archie Goodwin, erano stati nella maggior parte dei casi degli scrittori o disegnatori, col tempo, per ragioni di business, non si è reso più necessario che gli editor sapessero di cosa stessero trattando.
Sarebbe inutile tentare di riassumere in poche righe una conversazione lunga trenta pagine piuttosto vi consiglio di recuperarla perchè ne vale davvero la pena, sia per questa che per gli altri incontri presenti sul numero 300 del Journal.


DC
Come sempre, in questi casi, ecco che parte il nuovo Bat-evento THE RETURN OF BRUCE WAYNE. Ovviamente lo sapevamo tutti che era solo questione di tempo. Alle redini Grant Morrison mentre un team di disegnatori a rotazione si occuperà dei disegni. Si comincia con Chris Sprouse e Frazer Irving. A grande richiesta tornano in una nuova serie le BIRDS OF PREY, ai testi Gail Simone ed ai disegni Ed Banes.
Riparte dal numero uno la Legione dei Super Eroi, come preannunciato nei mesi scorsi ai testi troveremo Paul Levitz che torna a fare quello che sa fare meglio. Nuova serie per ZATANNA, ai testi Paul Dini che di maghe se ne intende, avendone sposata una. Ai disegni il francese Stephane Roux. Sul fronte Vertigo debutta la nuova serie I, ZOMBIE ai testi lo scrittore fantasy Chris Robertson mentre ai disegni troveremo il mitico Mike MADMAN Allred. Sempre per Vertigo esce direttamente in volume la nuova creazione di Matt SUPERSPY Kindt, REVOLVER, consigliatissimo.
Trattamento absolute per ALL STAR SUPERMAN, impossibile non averlo!

MARVEL
Dal finale di SIEGE ecco arrivare HEROIC AGE il nuovo corso del Marvel Universe. Dalle ceneri delle serie chiuse il mese scorso dei Vendicatori ecco arrivare le nuove squadre, nuovi numeri uno e nuovi team creativi. Si comincia con AVENGERS, ai testi Bendis e ai disegni l’invincibile John Romita jr., continuiamo con SECRET AVENGERS ai disegni Mike Deodato e ai testi Ed Brubaker, che non è proprio il più grande scrittore di supergruppi. Inoltre, speciali Heroic Age come se piovessero. Fusse che fusse la vorta bona?
Nel frattempo parte anche la serie ORIGINS OF MARVEL COMICS che presenterà brevi storie disegnate dai big del momento che rinarreranno le origini dei principali eroi Marvel.
Riparte in pompa magna la linea ASTONISHING che, orfana di Joss Weadon, arrancava un pò, ora si riparte con ASTONISHING SPIDER-MAN/WOLVERINE con un team creativo di tutto rispetto: Jason SCALPED Aaron ai testi ed Adam Kubert ai disegni. Tornano anche gli ASTONISHING X-MEN nella mini XENOGENESIS testi di Warren Ellis e disegni di Kaare Andrews.
La sezione scottex questo mese da tregua all’inutile ed onnipresente Deadpool ma non può esimersi da segnalare GALACTA DAUGHTER OF GALACTUS, e ho detto tutto!

INDY
La Dynamite ha deciso di sfruttare al massimo il franchise GREEN HORNET quindi ecco subito la nuova serie GREEN HORNET STRIKES, ai testi l’autore che già si è occupato del rilancio di Lone Ranger, Brett Matthews.
Dark Horse ci presenta un nuovo speciale dedicato a HELLBOY, ai testi, come al solito, Mike Mignola mentre ai disegni troviamo nuovamente Richard Corben che ci sta prendendo gusto a disegnare la creatura di Mignola, il tutto nello speciale HELLBOY IN MEXICO, aspettatevi Luchadores vampiri e fiumi di tequila.
Tra un supereroe e l’altro Stuart Immonen non perde il gusto della produzione di alto livello, eccolo quindi in compagnia della fida moglie Katryn nella graphic novel MOVING PICTURE pubblicata da Top Shelf.

1 commento:

Gianluca Maconi ha detto...

che fine han fatto le prev?