Vi sembra possibile????)
Questo mese dopo aver letto i primi albi delle serie di
Before Watchmen, le miniserie targate DC che riportano in scena i protagonisti
dell’opera di Alan Moore e Dave Gibbons, posso tranquillamente affermare che
sono tanto ben curati quanto inutili.
Devo ammettere che da quel che si è visto fino a questo
punto è chiaro che molti dei talenti coinvolti nella parte grafica del progetto
stanno producendo alcune delle tavole migliori della loro carriera; non potrei
affermare lo stesso per quanto riguarda
i testi invece, tutti gli autori sembrano talvolta imbarazzati come uno che sta
frequentando di nascosto la ragazza del suo migliore amico. Quello che balza
agli occhi è che l’approccio di Darwin Cooke è più nostalgico forse, più teso
ad esplorare la tavolozza narrativa messa a disposizione dall’opera originale,
approfondendo realmente il passato di un universo che già di per se funziona
perfettamente come un orologio svizzero. Azzarello e Strakzynski invece mi
sembrano più tesi ad infilarsi nei sottintesi e nei non detti della storia
originale per creare il loro scenario.
Insomma come volevasi dimostrare non è altro che un
enorme omaggio alla serie originale anche se credo che qualcuno storcerà la
bocca nel vedere il Comico essere pappa e ciccia con i fratelli Kennedy. Il
livello è medio /alto e mi sembra
scongiurato il pericolo di trovarci davanti ad un nuovo “Immagina Stan Lee che
crea il DC Universe”, l’orripilante serie di one shot di alcuni anni fa che si
ritagliarono un posto d’onore nel pantheon delle cagate meglio disegnate della
storia dei comics.
L’unico problema a mio avviso è che tutte queste mini
brillano per la loro inutilità; se ognuno dei nomi coinvolti fosse stato messo
all’opera per ampliare le potenzialità del reboot New52o meglio ancora su
progetti personali ne avremmo giovato
tutti. Nel frattempo però ancora sulla
rete impazza l’altra faccia della medaglia Before Watchmen ovvero la querelle
con il creatore della mini originale, Alan Moore, che continua a non
risparmiare frecciate alla casa editrice in merito al contratto originale della
serie. Se da un lato le fumetterie dell’area di Northampton, città natale di
Moore, annunciano di boicottare il progetto non ordinando nemmeno un copia
delle miniserie dall’altro lato dell’oceano cominciano a sentirsi anche le
prime voci fuori dal coro a proposito della situazione degli autori che
lavorano con le major del fumetto. Il primo a sbattere la porta è stato il
romanziere Chris Roberson autore di iZombie per la Vertigo che ha interrotto la
sua collaborazione con la casa editrice per il modo in cui tratta i suoi autori
e gli eredi dei suoi autori passati, inoltre cominciano a essere noti anche i
nomi di chi a declinato l’offerta della DC di partecipare al progetto come il
regista Kevin Smith che ha semplicemente risposto di non poter partecipare
perché non è Alan Moore.
Anche Ed Brubaker, del quale la DC si prepara a
raccogliere in volume lo splendido Sleeper e che ha recentemente annunciato
l’intenzione di abbandonare la serie di Capitan America concludendo forse la
migliore run di sempre del personaggio, durante una recente intervista alla
domanda cosa ne pensasse del progetto di Before Watchmen ha dichiarato la sua
avversione ricordando come all’uscita della mini nel 1986 la DC sbandierasse ai
quattro venti il suo contratto “creator friendly” che restituiva i diritti agli
autori dopo solo un anno di mancata ristampa sbeffeggiando la Marvel che in
quel periodo stava litigando con Jack Kirby mentre in realtà solo la serietà di
Paul Levitz aveva impedito che Watchmen fosse spremuto come un limone già dalla
fine degli anni ’80. Non proprio parole amichevoli insomma.
La verità è forse che da quando la DC è stata
maggiormente inserita nelle divisioni del gruppo Warner Bros le cose sono
improvvisamente cambiate e la parola d’ordine adesso è “massimizzare i
profitti”. Già da tempo si fanno sempre più insistenti le voci che le major non
hanno più intenzione di lasciare agli autori una fetta così grande dei profitti
delle serie considerate creator owned come quelle Vertigo e già da un po’ si
vede una certa migrazione verso i lidi di editori come l’Image che dopo il
successo di Walking Dead si propone sempre di più come il paladino dei diritti
degli autori.
Pare che le cose stiano per cambiare nel mercato
americano e forse una maggiore consapevolezza degli autori potrebbe giovare a
tutti gli amanti del fumetto americano.
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