giovedì 24 aprile 2014

Dave McKean - Napoli Comicon 2014



(estratto dal catalogo del Napoli Comicon 2014)
- il seguente articolo viene pubblicato nella sua forma originale, prima di eventuali revisioni in fase d'impaginazione -


Quando nel 1998, alla prima edizione del Napoli Comicon, la persona che vi sta scrivendo, poco più che ventenne, ebbe il privilegio di sedersi a tavola con l’ospite d’onore Lorenzo Mattotti, che per primo decise di accordare la sua fiducia a quella banda di sognatori che aveva deciso di riportare i grandi del Fumetto a Napoli, gli chiese se nonostante fosse ormai da anni un affermato illustratore ancora gli piacesse guardarsi intorno a vedere i lavori degli altri artisti o se ne avesse di preferiti. 
Mattotti, con la sincerità che solo un’ottima scelta di bottiglie di Aglianico sanno dare, dichiarò che non vedeva moltissimi talenti usciti nei dieci anni precedenti ma che se ne avesse dovuto nominare uno che ad ogni nuova opera o illustrazione lo intrigasse, sorprendesse e talvolta addirittura invidiasse per lo spiccato talento artistico, beh allora quello era Dave McKean.
Per la generazione di cui faccio parte il nome di Dave McKean è ovviamente legato principalmente alle bellissime copertine create per “Sandman”, il capolavoro di Neil Gaiman edito dalla DC-Vertigo, mentre le nuove generazione lo assoceranno forse alle splendide e lisergiche illustrazioni di “Batman: Arkhan Asylum”, la graphic novel dedicata ai pazzi che affollano il manicomio di Gotham City scritta da Grant Morrison nel 1989 e che ha ispirato uno dei videogame di maggior successo degli ultimi anni. 
Ma oltre a questi due notissimi lavori la carriera di Dave McKean è sempre stata votata alla sperimentazione artistica.
Fin dagli esordi l’artista inglese ha prestato il suo talento a storie intimiste scritte dal creatore di Sandman, Neil Gaiman, capolavori ormai riconosciuti come Casi Violenti, che racconta, attraverso i ricordi di bambino del protagonista, del suo incontro con un ex “picciotto” di Al Capone. Oppure “La tragica commedia o comica tragedia di Mr.Punch” che riprendendo i personaggi della cultura popolare di Punch e Judy, ancora una volta affronta storie che hanno a che fare con adulti le cui fallaci memorie di bambino li pongono al centro di vicende talvolta più grandi di loro.
In “Casi Violenti”, il suo primo lavoro professionale, il tratto di Dave McKean comincia a sbocciare in quello che sarà il suo marchio di fabbrica, ovvero un’ardita sperimentazione nell’illustrazione. La graphic novel fungerà da trampolino di lancio per le carriere di entrambi gli autori che si ritroveranno catapultati nel fumetto mainstream americano come due tra i più promettenti autori della new wave britannica che sta rivoluzionando il fumetto a stelle e strisce di quegli anni. 
È l’occhio lungimirante di Karen Berger della DC comics ad accorgersi per prima dell’enorme talento dei due e gli commissiona la miniserie “Black Orchid” che recupera un vecchio personaggio semidimenticato dell’universo narrativo di Batman. Questo trend di recuperare personaggi quasi sconosciuti al pubblico americano esploderà poi con Sandman e la nascente divisione adulta dell’editore, la Vertigo. Per l’opera più famosa di Gaiman, Dave McKean disegna le copertine per tutti gli albi e le raccolte in volume, impreziosendo anche le successive ristampe con copertine sempre nuove e sperimentali. 
Se le cover dei primi albi presentano collage, fotografie e costruzioni fisiche per catturare l’attenzione del lettore, sarà la scoperta di Photoshop a rivoluzionare il suo lavoro, per usare le parole dello stesso McKean “grazie a Photoshop i miei lavori cominciarono a somigliare sempre più a quello che avevo in mente”. Il sodalizio tra i due autori continuerà negli anni con “Signal to Noise”, la storia di un regista cinematografico malato terminale e del suo tentativo di creare un ultimo lungometraggio  ben sapendo che non farà in tempo a dirigerlo e illustrazioni per libri per bambini come “I Lupi nei Muri”, “Il Giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi” e “Coraline”, un racconto per ragazzi premiato con i premi Hugo e Nebula e successivamente trasposto al cinema da Henry Selick, già regista di Nightmare Before Christmas.
Oltre alla storica collaborazione con Gaiman, Dave McKean esordisce anche come autore completo con “Cages”, un racconto semiautobiografico che tratta di arte, gatti e la percezione della realtà, il tutto con uno stile completamente diverso dalle elaborate illustrazioni per “Sandman” e ispirato nel disegno a Josè Munoz e Lorenzo Mattotti. La graphic novel, iniziata nel 1989 verrà portata a termine solo nel 1997 e consterà alla fine di 500 pagine; con questa opera McKean dimostra di non essere solo l’ardito sperimentatore dell’illustrazione ormai noto a tutti ma di saper anche adattare il suo stile ad un tratto più delicato e minimale adatto alla storia del volume che si aggiudicherà il premio Harvey come miglior fumetto nel 1992.
Successivamente a questa monumentale opera il nome di Dave McKean comincia a circolare anche al di fuori dei circuiti fumettistici e l’autore può così dedicarsi a booklet e illustrazioni per CD, come quelle per Voodoo Lounge dei Rolling Stones ma anche moltissime altre per Tori Amos, Alice Cooper, John Cale, Michael Nyman e molti altri.  Anche la grande editoria comincia ad accorgersi di lui e l’artista produrrà decine di copertine di libri per Stephen King, Iain Sinclair, Jonathan Carroll e altri. In questo periodo entra anche nella squadra dei copertinisti del New Yorker che già conta tra le proprie fila artisti del calibro di Art Spiegelman e Lorenzo Mattotti.
Forse appagato fumettisticamente da Cages, McKean comincerà a dedicarsi sempre più all’illustrazione digitale, alla pittura e alle installazioni artistiche; a lui vengono dedicate rassegne e mostre sulla sua carriera in tutto il mondo e lo stesso McKean inizia a spaziare nel campo delle scenografie teatrali  e cinematografiche e impreziosendo numerosi festival con manifesti creati per l’occasione.
Ma il fumetto resta comunque il primo amore e periodicamente McKean è tornato a cimentarvisi con storie brevi poi raccolte nelle due antologie “Picture that Thick voll.1 e 2” e con il racconto erotico “Celluloid”.
Tra i suoi progetti più recenti ricordiamo la serie di “Postcards From…”, una raccolta di illustrazioni di piccolo formato dedicati alle varie città nelle quali McKean è stato ospite e nelle quali l’illustratore restituisce sensazioni e visioni di città come Bilbao, Vienna, Barcellona, Parigi, Bruxelles.
Dave McKean è anche un pianista jazz molto dotato; una passione, il jazz, che lo porterà a fondare la sua casa discografica, Feral Records, insieme all’amico sassofonista Iain Ballamy.

Dave au Cinema
Una visionarietà esuberante come quella di Dave McKean non poteva restare confinata alle pagine disegnate. Fin dalla metà degli anni novanta l’artista ha collaborato o diretto piccoli cortometraggi, videoclip musicali e sigle per la televisione.
Del 1996 è l’intro del serial Neverwhere, la miniserie televisiva tratta dal racconto di Neil Gaiman per la quale McKean produce anche concept design e storyboard. I primi cortometraggi risalgono al ’98 con “The Week Before” che racconta la settimana precedente alla creazione dell’universo, successivamente nel 2002 esce N[eon], questi e altri lavori verranno poi raccolti nel dvd “Keanoshow”.
Alla metà degli anni duemila partecipa come concept artist a due dei migliori film della saga del maghetto più famoso di tutti i tempi, ovvero “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban” e “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, per i quali crea graficamente l’aspetto dei Dissennatori, i guardiani del carcere di Azkaban. A detta dello stesso McKean però non sarà un’esperienza memorabile, proprio per la mancanza di stimolazione artistica e di coordinazione tra i vari artisti coinvolti nel progetto e di feedback con la produzione.
Passare al lungometraggio sembra a questo punto un passaggio obbligato e Dave McKean esordisce alla regia nel 2005 con “MirrorMask”, prodotto dal Jim Henson’s Studio e scritto con l’amico Neil Gaiman, riproponendo il sodalizio col creatore di Sandman, forse il più importante della sua carriera. Nel 2011 dirige l’adattamento della Passione di Cristo del National Theater del Galles con protagonista Michael Sheen, già visto in  “The Queen” e “Frost/Nixon”.
Il suo nuovo film, “Luna” è attualmente in fase di post-produzione.

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