Bentornati comics fan. L’altro giorno, mentre spulciavo i dati di vendita degli albi
americani degli ultimi mesi, tra annunci in pompa magna da parte della DC che
alcuni titoli dei “New52” avevano superato le 200.000 copie e la Marvel che
continua a sfornare testate talvolta nate già morte al solo fine di occupare
gli scaffali, ho pensato che mi sembrava quanto mai strano che 200.000 copie
fossero un traguardo da celebrare con tanta enfasi, credo che ci siano alcuni
albi Bonelli che continuano a farli tutti i mesi, certo contando anche le
ristampe, o che a guardare i dati di vendita di alcuni titoli francesi e
giapponesi, 200.000 copie sono una cifra abbastanza ridicola, penso alle
milioni di copie di One Piece nel solo mercato nipponico o ad alcuni
vendutissimi albi francesi come XIII, Thorgal, Lanfeust di Troy, senza scomodare le cifre iperboliche di un
Asterix, albi che talvolta superano nelle classifiche di vendita autori
considerati universalmente dei best seller come Grisham o Stephen King. Allora
cosa succede al mercato americano? Possibile sia tutta colpa dei download
illegali degli albi? Cerchiamo di vederci un po’ più chiaro.
Se da un lato l’editoria fumettistica meanstream ha nel
suo carniere alcune icone invincibili e dalla amplissima visibilità, dall’altro
presenta il costo per pagina di fumetto tra i più alti in assoluto e, di
contraltare, entrambi gli editori principali di supereroi sembrano aver voluto
scientemente trascurare il fan adulto, quello che è cresciuto con i loro albi,
e puntare sulle nuove generazioni con storie che hanno la durata emozionale
inferiore alla scadenza dello yogurt magro. Insomma hanno dato la priorità a
chi compra i fumetti con i soldi di mamma e papà piuttosto che a quelli che nel
frattempo sono cresciuti e vorrebbero continuare a comprare quei personaggi con
i propri guadagni; a questa fetta di mercato ormai raramente sono riservate dai
due principali produttori uscite mensili di supereroi, per loro ci sono solo la
Vertigo, qualche titolo Icon oppure devono rivolgersi al mercato indipendente
che, a parte i casi storici quali gli Archie Comics, le licenze
tele-cine-videoludiche, e gli ovvii scimmiottatori di Marvel e Dc, riserva da
sempre al pubblico maturo la maggioranza della sua produzione.
A questo pubblico le due principali case editrici
sembrano ormai voler riservare solo costosissime ristampe in volume,
ingestibili tomi da migliaia di pagine che stanno bene i libreria ma sono di
quasi impossibile lettura, in definitiva tendono a rivendere sempre alle stesse
persone le storie che hanno già letto, una sorta di metadone fumettistico.
La crisi economica sembra essere un nemico troppo forte
anche per gli storici eroi americani e le loro case editrici cercano di correre ai ripari, in questo momento la parola
d’ordine è “differenziare”. Bisogna trovare nuovi temi, nuove storie e nuovi
personaggi che portino un pubblico nuovo nelle fumetterie e si cerca di
affidarsi a brand già noti al di fuori del circuito fumettistico; in definitiva
si cerca di salvarsi con le idee degli altri e speriamo che vicino ci scappi
qualche Spiderman o qualche Batman magari da regalare.
Entrando nel dettaglio, dopo il trend cinematografico e
quello delle serie televisive adesso tocca alle serie di romanzi e agli
scrittori di culto o ai best sellers, se Dynamite punta su Game of Thrones di
Martin e IDW ha da sempre un filo diretto con Joe Lansdale e Joe Hill, Marvel e
DC non possono stare a guardare ma devono non solo entrare in questo nuovo
filone ma dettarne le nuove regole; ecco quindi che entrambe le case editrici
hanno approfittato della convention di New York per annunciare i primi progetti
seri in questa direzione. La prima è stata DC annunciando di aver acquisito dagli
eredi dello scrittore i diritti di pubblicazione della trilogia Millennium di Stieg
Larson che verrà proposta sotto il marchio Vertigo dal prossimo anno,
sfruttando anche il lancio del nuovo adattamento cinematografico diretto da
David Fincher. La Marvel invece in questo settore ci era già da un po’, penso
agli adattamenti da Stephen King o da Orson Scott Card; ma adesso fa un passo
avanti, la prima è la collaborazione con il telefilm Castle, con Nathan
Fillion, che ha per protagonista il giallista Richard Castle del quale la
Marvel pubblicherà gli adattamenti non del telefilm, badate bene, ma dei finti
romanzi scritti dal protagonista della serie. L’altra bomba sarebbe nuove
avventure fumettistiche per il più famoso serial killer del piccolo schermo
ovvero DEXTER Morgan creato da Jeff Lindsay nei suoi romanzi poi adattati da
Showtime in uno dei serial di maggior successo degli ultimi anni. La serie
verrebbe scritta direttamente da Lindsay il che fa sorgere il dubbio che il
Dexter che vedremo nel fumetto non sia quello del serial ma quello dei libri,
infatti i due viaggiano ormai su binari separati con storie e psicologie
abbastanza diversi, ma lo scopriremo nei prossimi mesi.
Parallelamente sembra che tutti, talvolta
immotivatamente, aspettino news in casa DC sul fronte Harry Potter visto il
rapporto tra Warner Bros e la creatrice del maghetto e soprattutto tra
quest’ultima e l’attuale presidente della DC Diane Nelson che per anni ha
curato i rapporti tra la produzione americana dei film e la scrittrice
britannica. Ma questo mi sembra un discorso più campato in aria, se ne
riparlerà forse quando J.K. Rowling si sarà stancata di nuotare nel suo
deposito di monete.
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