martedì 1 novembre 2011

...di libri, fumetti e serial killer


Bentornati comics fan. L’altro giorno, mentre spulciavo i dati di vendita degli albi americani degli ultimi mesi, tra annunci in pompa magna da parte della DC che alcuni titoli dei “New52” avevano superato le 200.000 copie e la Marvel che continua a sfornare testate talvolta nate già morte al solo fine di occupare gli scaffali, ho pensato che mi sembrava quanto mai strano che 200.000 copie fossero un traguardo da celebrare con tanta enfasi, credo che ci siano alcuni albi Bonelli che continuano a farli tutti i mesi, certo contando anche le ristampe, o che a guardare i dati di vendita di alcuni titoli francesi e giapponesi, 200.000 copie sono una cifra abbastanza ridicola, penso alle milioni di copie di One Piece nel solo mercato nipponico o ad alcuni vendutissimi albi francesi come XIII, Thorgal, Lanfeust di Troy,  senza scomodare le cifre iperboliche di un Asterix, albi che talvolta superano nelle classifiche di vendita autori considerati universalmente dei best seller come Grisham o Stephen King. Allora cosa succede al mercato americano? Possibile sia tutta colpa dei download illegali degli albi? Cerchiamo di vederci un po’ più chiaro.
Se da un lato l’editoria fumettistica meanstream ha nel suo carniere alcune icone invincibili e dalla amplissima visibilità, dall’altro presenta il costo per pagina di fumetto tra i più alti in assoluto e, di contraltare, entrambi gli editori principali di supereroi sembrano aver voluto scientemente trascurare il fan adulto, quello che è cresciuto con i loro albi, e puntare sulle nuove generazioni con storie che hanno la durata emozionale inferiore alla scadenza dello yogurt magro. Insomma hanno dato la priorità a chi compra i fumetti con i soldi di mamma e papà piuttosto che a quelli che nel frattempo sono cresciuti e vorrebbero continuare a comprare quei personaggi con i propri guadagni; a questa fetta di mercato ormai raramente sono riservate dai due principali produttori uscite mensili di supereroi, per loro ci sono solo la Vertigo, qualche titolo Icon oppure devono rivolgersi al mercato indipendente che, a parte i casi storici quali gli Archie Comics, le licenze tele-cine-videoludiche, e gli ovvii scimmiottatori di Marvel e Dc, riserva da sempre al pubblico maturo la maggioranza della sua produzione.
A questo pubblico le due principali case editrici sembrano ormai voler riservare solo costosissime ristampe in volume, ingestibili tomi da migliaia di pagine che stanno bene i libreria ma sono di quasi impossibile lettura, in definitiva tendono a rivendere sempre alle stesse persone le storie che hanno già letto, una sorta di metadone fumettistico.
La crisi economica sembra essere un nemico troppo forte anche per gli storici eroi americani e le loro case editrici cercano di correre  ai ripari, in questo momento la parola d’ordine è “differenziare”. Bisogna trovare nuovi temi, nuove storie e nuovi personaggi che portino un pubblico nuovo nelle fumetterie e si cerca di affidarsi a brand già noti al di fuori del circuito fumettistico; in definitiva si cerca di salvarsi con le idee degli altri e speriamo che vicino ci scappi qualche Spiderman o qualche Batman magari da regalare.
Entrando nel dettaglio, dopo il trend cinematografico e quello delle serie televisive adesso tocca alle serie di romanzi e agli scrittori di culto o ai best sellers, se Dynamite punta su Game of Thrones di Martin e IDW ha da sempre un filo diretto con Joe Lansdale e Joe Hill, Marvel e DC non possono stare a guardare ma devono non solo entrare in questo nuovo filone ma dettarne le nuove regole; ecco quindi che entrambe le case editrici hanno approfittato della convention di New York per annunciare i primi progetti seri in questa direzione. La prima è stata DC annunciando di aver acquisito dagli eredi dello scrittore i diritti di pubblicazione della trilogia Millennium di Stieg Larson che verrà proposta sotto il marchio Vertigo dal prossimo anno, sfruttando anche il lancio del nuovo adattamento cinematografico diretto da David Fincher. La Marvel invece in questo settore ci era già da un po’, penso agli adattamenti da Stephen King o da Orson Scott Card; ma adesso fa un passo avanti, la prima è la collaborazione con il telefilm Castle, con Nathan Fillion, che ha per protagonista il giallista Richard Castle del quale la Marvel pubblicherà gli adattamenti non del telefilm, badate bene, ma dei finti romanzi scritti dal protagonista della serie. L’altra bomba sarebbe nuove avventure fumettistiche per il più famoso serial killer del piccolo schermo ovvero DEXTER Morgan creato da Jeff Lindsay nei suoi romanzi poi adattati da Showtime in uno dei serial di maggior successo degli ultimi anni. La serie verrebbe scritta direttamente da Lindsay il che fa sorgere il dubbio che il Dexter che vedremo nel fumetto non sia quello del serial ma quello dei libri, infatti i due viaggiano ormai su binari separati con storie e psicologie abbastanza diversi, ma lo scopriremo nei prossimi mesi.
Parallelamente sembra che tutti, talvolta immotivatamente, aspettino news in casa DC sul fronte Harry Potter visto il rapporto tra Warner Bros e la creatrice del maghetto e soprattutto tra quest’ultima e l’attuale presidente della DC Diane Nelson che per anni ha curato i rapporti tra la produzione americana dei film e la scrittrice britannica. Ma questo mi sembra un discorso più campato in aria, se ne riparlerà forse quando J.K. Rowling si sarà stancata di nuotare nel suo deposito di monete.

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