mercoledì 29 aprile 2009

brevissima Comicon


Chiunque si trovi a gestire una fumetteria in una città in cui si svolge un grande Salone del Fumetto, come è stato il Napoli Comicon 2009, sa quanto è faticoso organizzare tutto in modo che lo stand sia perfetto in tutti gli aspetti possibili, organizzare il materiale da esporre, selezionare quelli che credi siano le cose più appetibili e soprattutto cercare di fare una bella figura agli occhi dei propri clienti e, perchè no, agli occhi dei clienti delle fumetterie concorrenti che si contendono la stessa piazza. Ma chi fa questo lavoro ha soprattutto una grande passione per i fumetti ed allora anche a noi librai può capitare di cedere alla passione e di lanciarci con un Ranxerox in direzione di Tanino Liberatore, semi imploranti causa fretta di dover tornare al lavoro ma con in testa ancora le parole del Postino a Neruda: “Maestro, me lo rende unico?”. Devo ammettere che, nonostante la fatica di lavorare 3 giorni a ritmi serrati, mi sono riscoperto fan dei fumettari. Non capita tutti i giorni di avere a stretto contatto gli autori che magari credevi inavvicinabili, ma grazie all’ambiente raccolto del Castel S.Elmo, vera croce e delizia di questa convention, sono riuscito addirittura a scambiare qualche battuta col mitico Tanino scoprendolo tutto sommato una persona ancora semplice e curiosa, dotata di una risata coinvolgente. Per non parlare della splendida cena con Eduardo Risso a parlare di fumetti, di politica sudamericana, delle ragazze di Rosario, di Lono e di quanto è bella l’Argentina e quanto si somigliano Buenos Aires e Napoli. L’unico rimpianto? Non aver potuto fare a Bill “Fables” Willingham quella domanda sullo Stato d’Israele che mi gira in testa già da un pò.

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