Di nuovo luglio e di nuovo San Diego
Comicon, la più grande fiera dell’entertainment del mondo occidentale. E di
nuovo Eisner Awards e la sua ormai leggendaria premiazione.
Tutti gli anni, per aspettare la
cerimonia, questa rubrica viene consegnata con un ritardo che definire
“mostruoso” sarebbe un eufemismo, costringendo il buon Max Ciotola a fare i
salti mortali per mandarlo in stampa, il tutto mentre richiama a sé, calendario
alla mano, schiere di santi e beati associandoli al nome del sottoscritto. Se poi
sapesse che, visto come è andata la premiazione, ero tentato di riciclare
l’articolo dello scorso anno, credo che mi salterebbe alla giugulare
direttamente.
Ma andiamo a incominciare.
Iniziamo con un evento increscioso,
durante la Zombie Walk, ovvero la marcia per le strade di San Diego di tutti i
cosplayer zombie insieme, ricreando una orda di non-morti, un’automobile
contenete una famiglia con dei bambini sordi ha perso il controllo del
veicolo
investendo alcuni partecipanti.
Poco dopo alcuni zombie hanno assalito l’auto
fino all’arrivo della polizia. Un
pensiero và a quei due bambini che spenderanno migliaia di dollari di terapia
per riprendersi da un attacco di non-morti. Per la serie: Danni causati dal
cosplayerismo. Ma torniamo ai fumetti.
Tutte le case editrici ovviamente hanno
annunciato decine di novità: Dynamite annuncia in pompa magna il primo
sequel/crossover tratto da un film di Quentin Tarantino che ha voluto
annunciare di persona l’incontro tra il suo Django e Zorro.
DC festeggia il 75° anniversario di
Batman con decine di uscite e, mentre per il resto mi sembra troppo tesa ad
inseguire il successo cinematografico della Marvel per essere un editore
interessante.
La Marvel dalla sua ha annunciato le nuove serie dedicate a Star
Wars con team creativi eccezionali (Aaron, Cassaday, Waid, Dodson, Larroca e
Gillen) e ha ribadito che il trend supereroistico del loro universo per il
prossimo futuro sarà l’inutile morte del canadese più famoso del mondo, e non
si tratta né di Trombino né di Pompadour, e il transgenderismo, ovviamente fino
all’uscita di Avengers 2 dove tutto tornerà alla normalità, mica so fessi!
Dark Horse il seguito in forma di
fumetto di Fight Club, scritto direttamente da Chuck Palahniuk che, dietro
puerili scuse per giustificarne la creazione, ha dimenticato di aggiungere che
il suo conto in banca si stava assottigliando e un bel seguito del suo libro
più famoso lo avrebbe sicuramente rimpinguato.
Image si conferma l’editore più
dinamico del momento con decine di nuove serie e miniserie tutte di grandi
autori come Lemire, Nguyen, Aaron, Busiek, Ellis e tanti altri; come ha detto Jeff Lemire annunciando il suo
nuovo lavoro “Descender”, interamente dipinto da Dustin Nguyen, “IMAGE attualmente
è il posto dove essere per i creatori di fumetti”. Proprio come la Vertigo di una
volta.
Ovviamente anche tutti gli altri hanno
annunciato novità ma credo che, al momento della pubblicazione di questo pezzo,
già tutti i siti ve li avranno fatti odiare per sovrabbondanza di news.
Ma andiamo adesso a vedere chi ha vinto
gli Eisner quest’anno che non si sono discostati di molto da quelli dell’anno
scorso.
SAGA si riconferma per il secondo anno
consecutivo portando a casa i premi per a Vaughn come autore, a Fiona Staples
per i disegni e ovviamente quello per miglior serie regolare.
Due se li
aggiudicano i Fratelli Hernandez per la nuova serie di Love & Rockets. Hawkeye,
che già aveva ben figurato l’anno scorso, si aggiudica quelli per miglio r albo
singolo (Hawkeye #11) e per miglior copertinista a David Aja. Il miglior
antologico è di nuovo Dark Horse Presenta, mentre il
disegnatore/inchiostratore
è il lanciatissimo Sean Murphy.
Come al solito, al momento di nominare
i nuovi ingressi nella Will Eisner Hall of Fame,
lo stesso Will Eisner si è manifestato in
sala vestito quest’anno da Dick Tracy. Il
creatore di Spirit era accompagnato nuovamente da Jack Kirby, il quale
sfoggiava ancora il vestito da Lothar di Mandrake dello scorso anno, proprio quello
che aveva traumatizzato Stan Lee fino a fargli cancellare la partecipazione a
questa edizione. A fargli compagnia Eisner aveva invitato anche Jean
Giraud/Moebius vestito ovviamente da Maggiore Grubert che, accortosi della
presenza in sala di Mark Millar lo ha costretto ad ingerire copie di Starlight,
il suo nuovo “omplaggio”, neologismo creato sul momento dal genio francese per
definire la carriera dello scrittore di Kick Ass.
Sulla via dell’uscita il Maestro si è fermato a fare i complimenti a
Darwyn Cooke per il quinto Eisner consecutivo per Parker e dopo essersi accorto
della presenza di Frank Miller lo ha segnalato al Re che, avvicinatosi al
creatore di Sin City, lo ha apostrofato con “che bel cappotto!” e lo ha riempito
di mazzate come non si vedeva dai tempi WrestleMania 3.
Poi, indossando il suo
nuovo indumento, il Re ha urlato verso i dirigenti DC “ve lo meritate Affleck
come Batman!” e ha raggiunto Moebius, proprio mentre questi estraeva
dall’elmetto una matita, disegnando nell’aria un portale iridescente che i tre
hanno attraversato in direzione Northampton.